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Cultura
Sono conclusi i lavori di restauro degli esterni del Villino di Giacomo Puccini a Viareggio, lo storico edificio edificato fra 1918 e 1920 in viale Buonarroti, a pochi passi dalla pineta di ponente e dalla passeggiata dove Puccini abitò stabilmente dal 1921 e dove compose la sua ultima opera Turandot.
Qui accolse le ultime visite di amici e colleghi fra i quali Arturo Toscanini, prima di partire per l'ultimo viaggio a Bruxelles.
Nei giorni scorsi sono stato smontati i ponteggi rivelando con una ritrovata luce la preziosa facciata progettata dall'architetto Vincenzo Pilotti caratterizzata da un impianto polimaterico in pietra e mattoni, balaustre travature e mensole in legno scolpito e numerosi elementi decorativi fra cui spiccano le formelle in gres porcellanato di Galileo Chini.
Per far conoscere la storia dell'edificio e illustrare le particolarità del recupero in corso la Fondazione Giacomo Puccini organizza tre giornate con visite guidate gratuite in cui quelle della mattina sono riservate ai soci Unicoop Firenze.
Cultura
ARTIGIANATO E PALAZZO nasce a Firenze nel 1995 con l’intento di preservare e promuovere l’alto artigianato, il valore del fatto a mano e della cura del dettaglio.
La XXXI edizione della Mostra, prodotta dalla Associazione Giardino Corsini, presenterà una sempre nuova selezione di artigiani italiani ed europei che spaziano dalle botteghe storiche a quelle emergenti, inoltre si spingerà nell’esplorazione dei legami dell’artigianato con l’arte, il design ed il sociale attraverso installazioni, esposizioni e incontri multitematici con la precisa volontà di realizzare un cantiere in evoluzione, aperto al pubblico e agli espositori.
Cultura
Grazie a Unicoop Firenze e il Teatro del Maggio Fiorentino un evento in esclusiva e gratuito per tutti gli Under 30 grazie al progetto "Accendi la cultura"!
Les Pêcheurs de perles, opera in tre atti su libretto di Michel Carrè ed Eugène Cormon, fu composta da Georges Bizet nel 1863. Il giovane musicista francese, che si era aggiudicato pochi anni prima il prestigioso Prix de Rome, fu ingaggiato dal direttore del Théâtre Lyrique di Parigi Léon Carvalho per realizzare un’opera per il suo teatro. Bizet, all’epoca poco più che ventenne, accettò di buon grado ma trattandosi della sua prima esperienza di prestigio si trovò a mettere in musica il libretto fornitogli da Carvalho senza avere voce in capitolo.
Il soggetto esotico dei Pêcheurs de perles si inseriva nella lunga scia di opere di ispirazione orientale che già da qualche anno erano diventate di gran moda in Francia. L’isola di Ceylon fa da sfondo a una storia d’amore incentrata sul tradizionale triangolo: Léïla,sacerdotessa di Brahma, è amata sia dal pescatore di perle Nadir, sia da Zurga, capo dei pescatori legato a Nadir da un’amicizia di lungo corso. Ma Léïla ama Nadir e Zurga sarà quindi costretto a sacrificare i propri sentimenti rinunciando sia alla donna amata che all’amico.
Già alla prima rappresentazione il 29 settembre del 1863 i critici si scagliarono impietosi contro il libretto, ritenuto piuttosto banale e privo di originalità. Era stato lo stesso Carvalho a richiedere un plot che abbondasse di situazioni melodrammatiche tradizionali per agevolare il lavoro del giovane debuttante. Tuttavia, nonostante l’inesperienza e un libretto di scarso valore, Bizet riuscì a realizzare per i Pêcheurs de perles una veste musicale fascinosa ricca di ritmi insoliti, languide armonie e preziosità timbriche che magistralmente evocano il misterioso Oriente tanto vagheggiato in quello scorcio di secolo
Cultura
Gli Under 30 che si iscriveranno all’iniziativa “Dentro l’opera” riceveranno in omaggio l’accesso gratuito alle mostre e a tutte le attività della Centro Pecci Night, come incontri, presentazioni, performance e concerti.
Il format “Dentro l’Opera” consiste in un focus di 15 minuti su un’opera della collezione o scelta dalle mostre temporanee in corso, introdotta dal direttore e dallo staff del Centro Pecci. Programmato nella prima parte della serata, il format è dedicato al territorio e rivolto ad un pubblico ampio di interessati alle arti.
L’edizione del 19 settembre di Dentro l’opera è dedicata a Davide Stucchi, protagonista della mostra Light Lights, che attraverso il tema della luce esplora la fugacità di incontri e momenti di vita. Dentro l'opera prosegue con Lina Pallotta, presente nel rinnovato percorso espositivo di Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci con due fotografie della serie Porpora, un ritratto intimo della vita e della lotta dell’attivista trans Porpora Marcasciano.
Centro Pecci Night è un invito alla scoperta della sperimentalità e del contemporaneo, che nasce con la volontà di sviluppare connessioni e indagare il rapporto tra corpo, suono, spazio e opera d’arte. Un’opportunità di vivere in modo unico il Centro Pecci, cassa di risonanza delle più rilevanti ricerche artistiche internazionali e spazio della comunità da vivere attraverso i molteplici linguaggi dell’arte.
Benessere
Questa passeggiata, che si snoda tra le strade e la natura nel territorio del Bigallo, a Bagno a Ripoli, porta a scoprire evidenze storiche, scorci e panorami a due passi da Firenze, ma solitamente poco conosciuti.
Intorno al Bigallo il paesaggio è quello tipico della campagna fiorentina in cui si alternano uliveti, boschi, vigneti e coltivazioni diverse; i crinali dei poggi sono percorsi da sentieri che godono di una stupenda vista sulla città.
Cultura
Grazie a Unicoop Firenze e al Museo Galileo visite guidate gratuite e ingresso ridotto per i soci Unicoop Firenze!
Il 7 maggio 1925 venne inaugurato l’Istituto di Storia delle Scienze della Regia Università di Firenze, con sede in via degli Alfani 33. Primo del suo genere in Italia, l’Istituto combinava l’obiettivo di promuovere la storia della scienza con una sensibilità nuova verso la raccolta e la valorizzazione delle testimonianze materiali della scienza italiana. Ente autonomo dal 1927, aperto al pubblico nel 1930 nella sede attuale di Palazzo Castellani, nel 2010 l’Istituto ha assunto il nome di Museo Galileo.
La mostra, realizzata per celebrare i cento anni dell’istituzione fiorentina, presenta edizioni rare e preziose di volumi provenienti in prevalenza dal Fondo Mediceo-Lorenese, che comprende i testi scientifici raccolti dalle due dinastie toscane nel corso dei secoli, offrendo ai visitatori l’opportunità unica di poter ammirare capolavori abitualmente non visibili perché conservati nella biblioteca del Museo Galileo.
A fare da cornice ai volumi, una mostra fotografica documenta i momenti più significativi che hanno scandito questi cento anni, affiancata da filmati che permettono di approfondire alcuni dei temi su cui si è concentrata la ricerca dell’Istituto, dalla sua fondazione a oggi. Dal racconto emerge con chiarezza come Firenze – per tradizione, storia e patrimonio di testi e strumenti scientifici – fosse il luogo ideale per la nascita di questa istituzione culturale, che ha dato vita a un modello praticamente unico nel panorama dei musei italiani.
Cultura