Le nostre newsletter
Il mondo di domani inizia da quello che facciamo oggi.
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La sezione soci aderisce al progetto Buon Fine, il recupero di prodotti buoni non più vendibili (per difetti nella confezione o perché vicini alla scadenza) donati ad associazioni di volontariato onlus per assistere gli indigenti.

Nello spazio soci adiacente al Coop.fi. Gestito da volontari in collaborazione con la Biblioteca comunale.
Il servizio prestito libri è aperto il lunedì ore 10-12 e il venerdì ore 17.30-19.30, e il terzo sabato del mese ore 10-12.
La lettura, da esperienza individuale a pratica di socializzazione e confronto. I Circoli di lettura sono una comunità di persone, lettori appassionati e curiosi, che mensilmente si incontrano per condividere e scambiarsi opinioni su un libro, letto individualmente, ma scelto dal gruppo. Per maggiori informazioni scrivere a circoli.lettura@coopfirenze.it
Una storia "piena d'amore" che valica ogni confine, fisico e metafisico, raccontata attraverso l’incontro con marionette a grandezza naturale manovrate a vista, ispirate alle opere di Giacometti. Nel disastro aereo delle Ande del 1972 Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi cercano tra le voci dei superstiti e dei parenti, il legame che esiste tra “due lati della montagna”.
Il 13 ottobre 1972, il volo 571 dell'aeronautica militare uruguaiana precipitò sulla Cordigliera delle Ande con quarantacinque persone a bordo. 19 persero la vita nello schianto, e dopo 72 giorni trascorsi tra i ghiacci, solo 16 furono tratti in salvo. Il mondo scoprì che, per sopravvivere, i giovani passeggeri – molti dei quali membri della squadra di rugby Old Christians Club – si erano nutriti dei corpi dei loro compagni.
A oltre 50 anni di distanza, Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi sono partite per Montevideo per incontrare i sopravvissuti e i parenti delle vittime. Un racconto che cerca di indagare, anche attraverso il teatro di figura, la forza dell’amicizia nella lotta per sopravvivere e il legame misterioso e spirituale che esiste tra persone coinvolte nel disastro e familiari, connessi da una forma potente di pensiero.
Durante questo laboratorio di due ore, aperto a tutte tutti tramite piattaforma eventi Unicoop Firenze, si racconterà il progetto finanziato dalla Fondazione Il Cuore si scioglie nel biennio 2025/2026 e si realizzerà insieme un gadget solidale.
Insieme ai collaboratori della cooperativa Flo si realizzerà il gadget in stoffa e verrà approfondita l’arte del cucito a mano.
Al termine del laboratorio verrà offerto un aperitivo.
IO SONO MIA è un percorso di formazione sartoriale per favorire l’autonomia e l’inclusione di donne che provengono da situazioni di vulnerabilità.
È questo l’obiettivo del progetto “IOSONOMIA - Cucire il Futuro” della cooperativa sociale Flo che la Fondazione Il Cuore si scioglie sostiene per il biennio 2025/2026.
Ogni capo viene creato con materiali ecosostenibili e rappresenta un primo passo per una nuova vita.
Un laboratorio per giovani tra i 18 e i 30 anni a cura di Filippo Quochi, Maestro Artigiano del ferro battuto, che racconterà la storia dell’azienda, mostrerà i materiali, gli strumenti impiegati e i processi di lavorazione; un incontro per scoprire il significato di fare impresa artigiana oggi, riprendendo la tradizione, innovando linee e tematiche.
Filippo Quochi, nato a Livorno nel 1975, è un artigiano contemporaneo che dà vita al ferro, trasformandolo in arte, design e pura espressione personale. Nel suo laboratorio ogni scintilla racconta una storia fatta di passione, manualità e curiosità. Nel 2020 nasce il progetto sloWork™ invita a rallentare, a riscoprire il valore del fare con le mani e del creare con la testa e con il cuore. Il ferro non è solo un materiale: è un’emozione che prende forma. Nei suoi workshop, Filippo trasmette la passione di chi forgia non solo il ferro, ma anche nuove idee e relazioni umane.
Questa iniziativa è ideata e realizzata da Artex nell’ambito di Officina Creativa Lab, in collaborazione con UniCoop Firenze, con il supporto di Regione Toscana, Comune di Firenze, CNA Toscana, Confartigianato Toscana. E’ promossa da European Crafts Alliance e Unione Europea.
Laboratori e visita animata per adulti a partire da 15 anni.
Le attività sono gratuite, in alcuni casi fruibili esclusivamente con il pagamento del biglietto di ingresso al Museo.
Lo sguardo di Leonardo - speciale volo
Laboratorio su Leonardo artista, scienziato e ingegnere
Target: adulti e ragazzi dai 15 anni
Durata: 1h30
Date: 27 settembre, 11 ottobre ore 17:00, 15 novembre ore 16:00
Leonardo e la meccanica
A partire dalla sezione del volo, visita animata al Museo con esperienze suglielementi macchinali
Target: adulti e ragazzi dai 15 anni
Durata: 1h30
L’attività è fruibile con biglietto di ingresso ridotto Soci Coop
Date: 4 ottobre, 25 ottobre ore 17:00, 22 novembre ore 16:00
Caccia al Genio
Una vera a propria caccia al tesoro condotta tra le macchine e i progetti di Leonardo, nelle sale del Museo.
Target: adulti e ragazzi dai 15 anni
Durata: 1h30
L’attività è fruibile con biglietto di ingresso al Museo secondo tariffario
e con utilizzo di radioguida (costo € 1,50 cad)
Date: 8 e 29 novembre ore 16.00
Sotterraneo, pluripremiato gruppo di ricerca teatrale fiorentino, per la prima volta sul palco della Pergola, costruisce una sua personale “mappa del paradosso” raccontando microstorie, istanti sospesi e momenti fatali attraverso i secoli, e mettendoli in dialogo con il presente. L’obiettivo è sviluppare una riflessione su come le narrazioni influenzano la nostra percezione della realtà.
Lo spettacolo, Premio UBU Miglior spettacolo dell'anno 2022, intreccia dunque episodi e pensieri lontani, uniti da quella “tela di narrazioni, credenze, miti e ideologie” che, secondo lo storico Yuval Noah Harari, costituisce la materia stessa della Storia.
Del resto, il gruppo di ricerca teatrale fiorentino Sotterraneo è noto per le sue opere trasversali e stratificate, che indagano le possibilità linguistiche del teatro e le contraddizioni del presente attraverso un approccio “avant-pop”. I loro lavori sono come sonde che esplorano il luogo fisico e intellettuale del teatro, sempre in bilico tra l'immaginario collettivo e il pensiero anticonvenzionale.
Laboratori e visita animata per le famiglie con bambini dai 5 ai 14 anni.
Le attività sono gratuite, in alcuni casi fruibili esclusivamente con il pagamento del biglietto di ingresso al Museo.
Il sogno del volo
Laboratorio in sala didattica con visita alla sezione del volo del museo
Target: famiglie con bambini dai 5 ai 7 anni
Durata: 1h30
L’attività è gratuita. Fruibile con l’acquisto del biglietto di ingresso al museo.
Date: 21 settembre, 5 ottobre ore 16:00 e 16 novembre ore 15:30
Come l’acqua, così l’aria
Laboratorio in sala didattica
Target: famiglie con bambini dai 6 ai 14 anni
Durata: 1h
L’attività è gratuita.
Date: 28 settembre e 19 ottobre ore 16:00, 23 novembre ore 15:30
Il mondo di Leonardo
Visita animata al Museo
Target: famiglie con bambini dai 6 ai 14 anni
Durata: 1h30
L’attività è gratuita. Fruibile con l’acquisto del biglietto di ingresso al museo.
Date: 26 ottobre ore 16:00 e 30 novembre ore 15:30.
Giovedì 4 dicembre, dalle 18.00 alle 22.00, tutti gli under 30 potranno visitare la mostra Beato Angelico al prezzo speciale di € 5, esplorando i capolavori del maestro rinascimentale e il loro dialogo ideale con l’installazione KAWS: THE MESSAGE nel Cortile di Palazzo Strozzi.
Gli under 30 che si registreranno tramite il portale Unicoop Firenze potranno accedere alla mostra al prezzo speciale di € 5 e avranno incluso un drink omaggio da consumare presso lo Strozzi Bistrò, per un momento di socialità all’insegna dell’arte.
All’interno delle sale, giovani educatori saranno disponibili per dialoghi e approfondimenti sulle opere esposte, offrendo un punto di vista fresco, coinvolgente e vicino alla sensibilità del pubblico più giovane.
Il titolo Message Night nasce da questo dialogo tra opere e tempi diversi: nel Cortile, accanto all’installazione KAWS: THE MESSAGE, si terrà uno speciale DJ set e sarà possibile partecipare a un’attività collettiva lasciando un proprio messaggio – una parola, un pensiero, un’emozione – che andrà a comporre un racconto condiviso sulla comunicazione contemporanea. Il percorso della serata si muoverà così intrecciando passato e presente, reale e digitale, creando un ideale ponte tra la spiritualità rinascimentale di Beato Angelico e la visione contemporanea di KAWS.
L’iniziativa si inserisce nella consolidata collaborazione tra Fondazione Palazzo Strozzi e Unicoop Firenze, nata per avvicinare le nuove generazioni all’arte attraverso format che uniscono cultura, partecipazione attiva e socialità, rendendo Palazzo Strozzi uno spazio sempre più aperto e inclusivo per il pubblico under 30.
Un campionario di passioni, tradimenti e miserie dell’esistenza umana. Gabriele Lavia, uno dei maestri del teatro italiano, affronta nel capolavoro di Shakespeare l'eterno conflitto del potere, la complessa relazione tra padri e figli, il tema della paternità e dell'eredità.
A più di cinquant'anni dal Re Lear di Giorgio Strehler, dove interpretava Edgar, Lavia affronta in questa sua rilettura «composita, tra ragione e follia» il ruolo del protagonista. Lear è un re potente che decide di rinunciare al suo “essere” regale, cedendo il regno alle figlie, per tornare a essere semplicemente un padre.
Rifacendosi alla celebre domanda di Amleto, «Essere o non essere», Lavia sottolinea come Lear neghi questa interrogazione fondamentale, scegliendo il non essere, il non essere più Re. Donare il proprio essere – il proprio regno – è come privarsi della propria ombra. Nel momento in cui Lear non è più Re, è solo Lear. E cosa è Lear senza essere più Re? Non è che un uomo, uno come tanti che non contano nulla. Non è che “nulla”.
18 ragazze, un patto segreto di maternità e un femminicidio: Marta Cuscunà compie il suo viaggio nelle resistenze femminili. Partendo da un fatto di cronaca, accompagnata da 12 “teste mozze”, fa un’analisi della società contemporanea, tra violenza di genere, tabù e modelli di mascolinità.
Lo spettacolo trae ispirazione da un documentario sulle "Gloucester 18", gruppo di ragazze adolescenti di Gloucester, Massachusetts, che nel 2008 rimasero incinte contemporaneamente, alcune delle quali forse in seguito a un "patto di maternità" per allevare i bambini in una specie di comune femminile. Una delle ragazze rivela che il desiderio di creare un piccolo mondo nuovo era nato dopo aver assistito a un femminicidio. Un campanello d'allarme sul tipo di mascolinità che la società impone agli uomini.
Le 12 "teste mozze", ispirate alla serie fotografica We are beautiful di Antoine Barbot, rappresentano gli esclusi dal patto di maternità: adulti e giovani maschi inchiodati da una vicenda che li ha trovati impreparati.
Al termine dello spettacolo sarà possibile salire sul palcoscenico per scoprire con Marta Cuscunà il funzionamento delle macchine sceniche utilizzate nello spettacolo.
Un suggestivo percorso ad anello con partenza dalla Chiesa di San Martino a Strada, che ci condurrà tra colline e panorami tipici del Chianti fiorentino.
Dopo aver lasciato il borgo, il cammino si inoltra lungo sentieri e strade asfaltate poco trafficate fino a raggiungere il Castello di Monteauto, imponente struttura che domina i vigneti circostanti, dove è prevista una breve visita.
Proseguendo in direzione di Mezzomonte, attraverseremo tratti di bosco e dolci colline, godendo di scorci panoramici sul paesaggio rurale.
Il rientro a San Martino a Strada completerà l’anello, concludendo una piacevole mattinata all’insegna della natura e della storia locale.
Ripresa dello spettacolo andato in scena nel settembre 2017 e poi ancora fra il dicembre 2019, il gennaio del 2020 e l'autunno del 2023, applaudita sia dalla critica che dal pubblico, torna sulle scene del Maggio una fra le più amate opere del repertorio italiano: La bohème, il capolavoro di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème.
Firmata dalla regia di Bruno Ravella, l’allestimento trova Rodolfo, Mimì, Marcello, Musetta e gli altri protagonisti nella Parigi della fine del XIX secolo: lo spaccato della soffitta di Rodolfo e Marcello, dove si ambienta il primo quadro dell’opera, è semplice e essenziale negli spazi, mentre nel secondo quadro a dominare la scena è un grande semicerchio ricco di luci, con lo scheletro della soffitta del primo quadro che diventa la struttura del celebre Café Momus. Anche il terzo quadro è minimalista nella sua struttura: l’ambientazione della scena ambientata a La Barriera d'Enfer è formata da una piccola costruzione in legno, una sbarra e una panchina.
Le scene, curate da Tiziano Santi, sono ben curate ma non oltremodo realistiche, in modo così da non mostrare un semplice ritratto fotografico dell’epoca in cui è ambientata la produzione, volte dunque più a ‘suggerire’ gli spazi piuttosto che a mostrarli come appunto in una fotografia.
La mostra “Robert Doisneau, il fotografo poeta”, prodotta da Opera Laboratori, presenta una articolata selezione di oltre 90 fotografie in stampe a grande formato, provenienti dall’ Atelier Robert Doisneau e raccolte in un prezioso catalogo curato da Patrick Ansellem e Atelier Doisneau. Un viaggio unico attraverso i luoghi emblematici e i segreti nascosti di questa città senza tempo, catturati dall’obiettivo di uno dei fotografi più illustri del ventesimo secolo. Negli scatti in bianco e nero di Doisneau, parigini anonimi prendono vita, immortalando gesti quotidiani e sguardi furtivi, creando un racconto visivo che attraversa generazioni. Ogni fotografia è un’istantanea di un momento effimero, un’opera d’arte che parla di umanità e connessione. Dalla frenesia delle strade affollate fino alla calma dei caffè all’aperto, i suoi scatti rivelano la dualità di una città in continua evoluzione, mescolando la poesia della vita quotidiana con l’intensità delle emozioni umane.
La mostra offre una prospettiva unica sui ritratti dei poeti, pittori e scrittori che hanno segnato la cultura del XX secolo: Jacques Prévert, Blaise Cendrars, Alberto Moravia e Picasso sono solo alcuni dei nomi legati indissolubilmente a questo maestro della fotografia. Attraverso l’obiettivo di Doisneau, possiamo rivivere non solo i momenti che ha catturato, ma anche l’atmosfera artistica di un’epoca in cui parole e immagini danzavano in perfetta armonia.
Cento anni sono una distanza cronologica ideale per una ricognizione completa di quella stagione artistica mai indagata prima, che vide fiorire un gruppo di giovani pittori empolesi. La mostra nasce proprio con l’intento di raccontare le vicende di quella cerchia di artisti che, esattamente un secolo fa, iniziò a riunirsi in una piccola rimessa di attrezzi nell’orto dietro la casa di Mario Maestrelli, in via Tripoli. Mario e l’amico Virgilio Carmignani, adolescenti nel 1925, riuscirono a creare un gruppo di artisti che frequentava la “stanzina” di casa Maestrelli, rielaborando gli insegnamenti dell’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Accanto a loro, pittori come Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini e Sineo Gemignani, insieme a Piero Sedoni e Pietro Tognetti, contribuirono a formare una generazione che, tra fine anni Venti e decennio successivo, iniziò a farsi notare in ambito nazionale. La guerra segnò una cesura drammatica, influenzando profondamente le loro opere e le loro scelte personali, mentre il Dopoguerra aprì nuove strade artistiche, dal realismo sociale all’astrattismo, segnando l’evoluzione di una comunità creativa.
Oltre a dipinti e sculture, disegni, bozzetti e fotografie d’epoca raccontano un territorio vivace e curioso, dove la vita quotidiana si intrecciava all’arte, e la provincia diventava uno spazio di libertà. La mostra nasce dal desiderio di restituire quel legame emotivo e culturale tra artisti e città, per riscoprire la forza poetica e civile di un gruppo che attraversò il secolo con coerenza e passione.
In mostra opere di Mario Maestrelli, Virgilio Carmignani, Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini, Sineo Gemignani, Renato e Nello Alessandrini, Enzo Faraoni, Piero Sedoni, Pietro Tognetti, Gino Terreni, Gigi Boni, Dante Vincelle e Cafiero Tuti.
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