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SEZIONE SOCI

Certaldo

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Indirizzo
Viale Matteotti 197, CERTALDO (Firenze), Loc. Certaldo, 50052
Contatti
Email sez.certaldo@socicoop.it
Punti vendita
Progetti e iniziative in corso

Presso lo spazio soci della Coop.fi di Certaldo (viale Matteotti) è presente un punto prestito libri gratuito gestito da volontari con la Biblioteca Comunale Bruno Ciari.

 

Il Consiglio della Sezione Soci Coop

Presidente
Lucia Ghizzani
Consiglieri
Cecchi Graziella (vicepresidente), Corti Antonio, Bianchi Ilaria, Bulleri Isa, Campatelli Doriana, Chesi Andrea, Graziosi Giuseppina, Puccini Cinzia

Eventi territoriali

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Cultura
"Robert Doiseneau, il fotografo poeta"
Dal 7 al 28 dicembre 2025
Firenze

La mostra “Robert Doisneau, il fotografo poeta”, prodotta da Opera Laboratori, presenta una articolata selezione di oltre 90 fotografie in stampe a grande formato, provenienti dall’ Atelier Robert Doisneau e raccolte in un prezioso catalogo curato da Patrick Ansellem e Atelier Doisneau. Un viaggio unico attraverso i luoghi emblematici e i segreti nascosti di questa città senza tempo, catturati dall’obiettivo di uno dei fotografi più illustri del ventesimo secolo. Negli scatti in bianco e nero di Doisneau, parigini anonimi prendono vita, immortalando gesti quotidiani e sguardi furtivi, creando un racconto visivo che attraversa generazioni. Ogni fotografia è un’istantanea di un momento effimero, un’opera d’arte che parla di umanità e connessione. Dalla frenesia delle strade affollate fino alla calma dei caffè all’aperto, i suoi scatti rivelano la dualità di una città in continua evoluzione, mescolando la poesia della vita quotidiana con l’intensità delle emozioni umane.

La mostra offre una prospettiva unica sui ritratti dei poeti, pittori e scrittori che hanno segnato la cultura del XX secolo: Jacques Prévert, Blaise Cendrars, Alberto Moravia e Picasso sono solo alcuni dei nomi legati indissolubilmente a questo maestro della fotografia. Attraverso l’obiettivo di Doisneau, possiamo rivivere non solo i momenti che ha catturato, ma anche l’atmosfera artistica di un’epoca in cui parole e immagini danzavano in perfetta armonia.

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Cultura
Prova Generale esclusiva e gratuita dell'opera "Tosca" di Giacomo Puccini per gli Under30!
10 gennaio 2026
Firenze


Torna al Maggio l'allestimento di Tosca, il capolavoro pucciniano, firmato da Massimo Popolizio e con la direzione di Michele Gamba. Il 14 gennaio del 1900 al Teatro Costanzi di Roma debutta Tosca, opera in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.

La fonte è il dramma storico La Tosca di Victorien Sardou, scritto nel 1887 appositamente per l’attrice Sarah Bernhardt.

Puccini si era infiammato per quel soggetto dopo aver assistito a una recita teatrale e fece di tutto per trasformarlo in opera. Tuttavia, l’editore Ricordi affidò inizialmente il progetto a un altro compositore, Alberto Franchetti, salvo poi rimetterlo nelle mani di Puccini nel 1895.

Per realizzare il libretto di Tosca viene riconfermato il tandem Illica-Giacosa, già collaudato con successo ne La bohème.

Ma i lavori procedono a rilento e con numerose lagnanze da parte dei librettisti. Entrambi ritengono il dramma di Sardou inadatto alla trasposizione operistica per i troppi avvenimenti che prendono il sopravvento sulla poesia. Puccini, invece, dal canto suo non se ne preoccupa e seguendo solo il suo intuito musicale nel 1899 firma quello che di lì a breve diventerà un altro suo grande capolavoro. 

Tosca è dunque un’opera d’azione dove la tensione non si allenta mai e in cui il discorso musicale deve necessariamente procedere senza sosta, salvo rare eccezioni.

Questo induce il compositore lucchese ad adottare una tecnica narrativa costruita sua una fitta rete di motivi brevi e ricorrenti - spesso combinati tra loro - per commentare il frenetico svolgersi della vicenda.

L’azione è ambientata nella Roma papale al tempo della battaglia di Marengo. I protagonisti Floria Tosca, primadonna al quadrato passionale e volitiva, e il suo amante Mario Cavaradossi, pittore dalle simpatie liberali e anticlericale convinto, sono ostacolati dal barone Scarpia, capo della polizia borbonica a servizio del papato. Animato da torbide passioni e da un’innata malvagità, il barone, come un sadico burattinaio, determina l’andamento degli eventi dall’inizio alla fine.

Feroce persecutore di Mario prima e di Tosca poi (fino a quando non viene assassinato dalla donna dopo un tentativo di violenza su quest'ultima), Scarpia continua ad aleggiare come un fantasma in orchestra anche da morto con la ripetizione del suo tema minaccioso costruito sul tritono, l’intervallo sinistro che da secoli in musica è associato al Male. Ma l’atmosfera drammatica della storia, che prevede tre morti violente in scena (un accoltellamento, una fucilazione e un suicidio), è accentuata ulteriormente da Puccini anche attraverso una scrittura orchestrale carica di dissonanze e tensioni, che anticipano l’estetica espressionista, e una vocalità spesso esasperata e spinta al limite.

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Per i Soci
Cultura
Provincia Novecento, Arte a Empoli 1925-1960
Dal 21 novembre 2025 al 14 febbraio 2026
Firenze

Cento anni sono una distanza cronologica ideale per una ricognizione completa di quella stagione artistica mai indagata prima, che vide fiorire un gruppo di giovani pittori empolesi. La mostra nasce proprio con l’intento di raccontare le vicende di quella cerchia di artisti che, esattamente un secolo fa, iniziò a riunirsi in una piccola rimessa di attrezzi nell’orto dietro la casa di Mario Maestrelli, in via Tripoli. Mario e l’amico Virgilio Carmignani, adolescenti nel 1925, riuscirono a creare un gruppo di artisti che frequentava la “stanzina” di casa Maestrelli, rielaborando gli insegnamenti dell’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Accanto a loro, pittori come Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini e Sineo Gemignani, insieme a Piero Sedoni e Pietro Tognetti, contribuirono a formare una generazione che, tra fine anni Venti e decennio successivo, iniziò a farsi notare in ambito nazionale. La guerra segnò una cesura drammatica, influenzando profondamente le loro opere e le loro scelte personali, mentre il Dopoguerra aprì nuove strade artistiche, dal realismo sociale all’astrattismo, segnando l’evoluzione di una comunità creativa.

Oltre a dipinti e sculture, disegni, bozzetti e fotografie d’epoca raccontano un territorio vivace e curioso, dove la vita quotidiana si intrecciava all’arte, e la provincia diventava uno spazio di libertà. La mostra nasce dal desiderio di restituire quel legame emotivo e culturale tra artisti e città, per riscoprire la forza poetica e civile di un gruppo che attraversò il secolo con coerenza e passione.

In mostra opere di Mario Maestrelli, Virgilio Carmignani, Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini, Sineo Gemignani, Renato e Nello Alessandrini, Enzo Faraoni, Piero Sedoni, Pietro Tognetti, Gino Terreni, Gigi Boni, Dante Vincelle e Cafiero Tuti.

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