Una campagna per tutelare gli animali domestici dal fumo
Giornalista e fotografa Milanese, laureata in filosofia con una tesi svolta alle isole Hawaii sulle competenze linguistiche dei delfini. Ha collaborato come giornalista free-lance con settimanali e mensili (Famiglia Cristiana, Airone, D la Repubblica delle Donne, l'Espresso, Mondo Sommerso, New Age), scrivendo sempre di animali e accompagnando gli articoli con le sue foto. Ha lavorato anche all'enciclopedia sul gatto della De Agostini. Negli ultimi tempi la fotografia d'autore è divenuta la sua occupazione principale.
Foto L. Mattavelli
Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione nei confronti dei nostri amici animali che sono sempre più coccolati e viziati. Ma è proprio un vizio, in questo caso nostro, a creare ai quattro zampe seri problemi di salute.
Il fumo passivo, infatti, proprio come succede negli umani, è un affare serio per cani e gatti che, pur di starci accanto e di ricevere una carezza, respirano aria malsana.
Si è molto parlato di questo problema riferito ai bambini, e per fortuna il (mal)costume di fumare ovunque è cambiato. Chi non ricorda con orrore i cinema e i vagoni dei treni immersi in una nuvola di fumo? Eppure a una certa generazione sembrava normale sopportare questo supplizio.
Adesso è giunto il momento di spostare l’attenzione verso i cani e i gatti che vivono con noi, perché sono loro le altre vittime di questa dipendenza, come dimostrano numerosi studi scientifici.
L’ordine dei medici veterinari di Milano ha lanciato la campagna “Il fumo uccide anche loro” per sensibilizzare sui danni provocati agli animali domestici dal fumo passivo. Un’iniziativa che è anche un invito a ridurre o cessare l’uso del tabacco.
Carla Bernasconi e Laura Torriani, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ordine dei medici veterinari di Milano, hanno spiegato in un documento quali sono i danni del fumo passivo sugli animali d’affezione.
«Negli animali domestici le principali cause di patologie legate al fumo passivo sono l’inalazione e il contatto diretto con i residui ambientali del fumo. Principale inquinante dei luoghi chiusi, il fumo passivo ha un’elevata concentrazione di sostanze cancerogene. Queste ultime si depositano sul suolo, sui mobili, sui tessuti e sul pelo degli animali domestici, esponendoli a gravi rischi.
Secondo un recente studio dell’Università di Glasgow, i nostri amici pelosi sono più a rischio degli esseri umani per quanto riguarda le patologie da fumo passivo: passano più tempo in casa dei proprietari, sono spesso fisicamente vicini al fumatore (accanto o in braccio) e sono più a contatto con le superfici su cui si depositano i residui.
Un altro pericolo per gli animali domestici è l’ingestione di mozziconi: la nicotina assunta per via orale è un veleno neurotossico, ed è frequente che, soprattutto i cani, attirati dalla saliva umana, ne ingeriscano una quantità che può causare la morte.
L’avvelenamento diretto dipende dal fatto che un mozzicone di sigaretta contiene da 4 a 8 mg di nicotina. La dose tossica nel cane e nel gatto è di circa 1-2 mg/kg, quella potenzialmente letale si aggira attorno ai 10 mg/kg».
Sia cani che gatti sono esposti a questi rischi, i cani soffrono più di tumori al naso e ai polmoni, mentre i gatti sono più soggetti ai tumori orali per via della loro abitudine a leccarsi ingerendo i residui tossici rimasti sul pelo.
«Sono riconducibili al fumo passivo – proseguono le dottoresse - anche altre patologie respiratorie, che vanno dall’irritazione o infiammazione delle prime vie aeree sino a forme di asma, bronchiti croniche e polmoniti. Per quanto riguarda le tipologie di tumori che possono presentarsi nel cane, ci sono differenze in base alla conformazione fisica: in quelli con muso più lungo sono maggiormente presenti neoplasie delle cavità nasali, mentre in quelli a muso corto sono più frequenti forme neoplastiche polmonari».
Se proprio non riusciamo a rinunciare al tabacco, qualche semplice consiglio legato al buon senso può arginare il problema: fumare lontano dagli amici animali, possibilmente all’aperto, lavarsi bene le mani prima di accarezzarli e svuotare sempre il posacenere.