Anna Maria Luisa dei Medici preservò il patrimonio artistico culturale di Firenze
Laureata in Lettere all'Ateneo fiorentino, ha lavorato per molti anni come giornalista in emittenti televisive e radio locali, realizzando programmi di costume e società. Ha collaborato inoltre con La Nazione per la cronaca di Firenze e gli spettacoli.
Dal 1998 scrive articoli per l'Informatore. Si occupa anche di uffici stampa per la promozione di eventi a Firenze e in Toscana.
Ha pubblicato il libro 'Ardengo Soffici critico d'arte'.
Dal 2009 al 2015, sempre come collaborazione esterna, è stata coordinatrice redazionale dell'Informatore.
Ricchissima, illuminata e
lungimirante. Sono questi gli aggettivi più calzanti e che meglio
caratterizzano Anna Maria Luisa, l’ultima rampolla del casato dei Medici, colei
che determinò il destino e la fisionomia di Firenze città d’arte per
eccellenza.
È grazie all’Elettrice palatina, infatti, se l’immenso patrimonio artistico e culturale, accumulato nei secoli dalla sua famiglia è rimasto nel capoluogo toscano fino ad oggi.
Fu lei a stipulare nel 1737 il Patto di famiglia con i Lorena, in modo che non potessero portare fuori da Firenze nessuna opera d’arte che apparteneva alla città.
Ma cerchiamo di conoscere meglio quella che fu la donna più importante della storia di Firenze. Alta, di carnagione chiara, Anna Maria Luisa era figlia di Cosimo III, uomo austero e bigotto, e dell’irrequieta Margherita-Luisa d’Orléans.
Nacque a Firenze l’11 agosto
del 1667, seconda di tre fratelli: Ferdinando (1663) e Gian Gastone (1671). Di
gran lunga la preferita del padre, il quale inutilmente fece sposare i figli
maschi con la speranza di avere un erede dinastico (sia Ferdinando che Gian
Gastone ebbero matrimoni infelici e privi di figli; Gian Gastone poi dimostrò
di avere chiare tendenze omosessuali), Anna Maria andò in sposa nel 1691 a Giovanni
Guglielmo, Principe elettore palatino,
(da qui il nome di Elettrice palatina).
Visse in Germania fino alla morte del marito, dal quale non ebbe figli (era divenuta sterile dopo aver contratto una malattia venerea); dopodiché, nel 1717 tornò a Firenze, la sua città. Amante della cultura e dell’arte, Anna Maria Luisa, essendo ormai la dinastia dei Medici destinata a scomparire, decise con determinazione di legare il patrimonio artistico alla sua città.
Ed ecco che stipulò il cosiddetto Patto di famiglia, che regolava il passaggio delle proprietà dai Medici ai
Lorena, ma a precise condizioni, sottoscritto da entrambe le parti. Nell’atto
l’Elettrice nominava Francesco di Lorena suo erede universale con l’obbligo però di
conservare in Firenze il patrimonio della casa dei Medici “per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei
Forestieri”.
Così a Firenze fu risparmiata la sorte di città come Ferrara, Urbino, Mantova, che, con la fine delle loro casate regnanti, erano state saccheggiate e depredate. «Grazie al Patto - afferma Cristina Acidini, soprintendente del Polo museale di Firenze - la Galleria degli Uffizi, i musei di Palazzo Pitti, le Cappelle medicee, la Biblioteca medicea laurenziana, il Museo Galileo e altri musei e luoghi conservano ancora e mostrano i tesori medicei, d’arte e non soltanto».
Anna Maria Luisa morì il 18 febbraio 1743; si narra che quella notte a Firenze si scatenò un terribile temporale, con tuoni e fulmini. Così la città pianse la perdita della sua benefattrice.
Il
francobollo di Maria Luisa
Quest’anno per celebrare il 270° anniversario della scomparsa dell’Elettrice palatina le Poste italiane le hanno dedicato una speciale emissione filatelica: un francobollo commemorativo con il volto di Anna Maria Luisa de’ Medici. La vignetta del francobollo riproduce il ritratto opera di Antonio Franchi, dipinto tra il 1689 e il 1691 e conservato a Palazzo Pitti.
Inoltre,
grazie alla donazione di Fiorenza Bartolozzi, la statua in gesso dell’Elettrice
realizzata dallo scultore Ivo Barbaresi per il concorso del dopoguerra, è stata
installata nello scalone Poccianti di Palazzo Pitti. Infine si è conclusa la ricerca e la ricomposizione
delle sue spoglie nel sepolcro alle Cappelle Medicee, iniziativa promossa
dall’Università di Firenze e dai Reiss-Engelhorn-Museen di Mannheim, dove
aprirà a breve una grande mostra dedicata ai Medici.
Il Patto di famiglia
L’Elettrice “cede … a Sua Altezza Reale ... tutti i mobili, effetti e rarità della successione del Serenissimo Gran Duca suo fratello come Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioie ed altre cose preziose ... a condizione espressa che … per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri, non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dallo Stato del Gran Ducato
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L' Elettrice in video - Durata 7' 21"
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