Una mostra dedicata alle navi antiche di Pisa ritrovate nel 1998
 |
La Pompei del mare |
L'eccezionale scoperta delle "navi antiche di Pisa", avvenuta casualmente nel 1998 in località San Rossore durante i lavori per un nuovo centro direzionale delle Ferrovie dello Stato, ha finora portato al recupero dei resti di una trentina d'imbarcazioni e di una quantità sorprendente di reperti: anfore, ceramiche di varia tipologia e provenienza, vasi in vetro, strumenti di bordo, reti, nasse, calzature, monete, gioielli, resti umani, ossa di animali domestici ed esotici.
A questa vera e propria Pompei del mare è ora dedicata la mostra
Alkedo. Navi e commerci della Pisa romana, aperta fino al 31 dicembre al Cantiere delle navi antiche di Pisa.
 |
La Pompei del mare 2 |
Di particolare effetto sono le ricostruzioni di due imbarcazioni: una cinque-remi del I secolo d.C che porta inciso il nome,
Alkedo (gabbiano), scritto in caratteri greci, e una piroga fluviale a fondo piatto.
Secondo Andrea Cammilli, della Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, le molte navi ritrovate furono travolte nell'arco di parecchi secoli (dal II secolo a.C. al VII d.C.) dalle ripetute alluvioni dell'Arno e dell'Auser (l'attuale Serchio) che nell'antichità confluiva nel fiume maggiore poche centinaia di metri a valle della città prima etrusca e poi romana di Pisa.
Più che a un porto fluviale si deve pensare a un reticolo di canali, in un ambiente naturale ormai scomparso e interrato, che attraversavano in lungo e in largo la pianura pisana dove transitavano le imbarcazioni più piccole per lo smistamento delle merci scaricate dalle grandi navi onerarie che arrivavano dal mare.
Durante gli scavi archeologici non è mancata una macabra scoperta: sotto al cumulo di anfore riversatesi sull'antico fondale giaceva lo scheletro di un marinaio, evidentemente morto nel naufragio, ancora abbracciato al suo cane.
Dal numero di novembre/dicembre di
Archeologia Viva
Info mostra: tel. 0555121919,
info@coidra.it