Certificazione Sa 8000 per Coop Italia
Giornalista.
Nata a Cremona, cresciuta a Bologna della quale ha assorbito, e goduto, l'emilianità. E' diventata giornalista professionista "da grande", ma lavora nell'editoria da molto tempo in giornali aziendali del movimento cooperativo, prima Comma di Conad e poi Consumatori di Coop. Si occupa soprattutto di prodotti e produzioni, consumi e consumatori. Da qualche anno, sempre per Coop, lavora anche come coordinatrice editoriale per la collana dei Quaderni dei consumatori dell'Editrice Consumatori.
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Eticamente corretto |
Dopo le Iso 9000 che verificano il sistema di qualità e le Iso 14000 per il rispetto dell'ambiente, ecco le Sa 8000: standard internazionali che verificano e misurano il grado etico e la responsabilità sociale dell'azienda. La comunità internazionale, attraverso il Cepaa (il Council for economic priorities accreditation agency, l'organismo internazionale che rilascia gli accreditamenti), ha messo a punto un modello che si basa sull'applicazione delle convenzioni dell'organizzazione internazionale del lavoro, la Dichiarazione dei diritti umani e la Carta dei diritti del fanciullo. Gli standard prevedono requisiti relativi alla sicurezza e alla salubrità dell'ambiente di lavoro, controllano l'assenza di discriminazioni di qualsiasi tipo, stigmatizzano le pratiche coercitive, stabiliscono un orario di lavoro massimo di 48 ore settimanali, verificano che gli stipendi e i salari siano nel rispetto delle leggi vigenti.
Coop Italia, il consorzio nazionale che cura gli acquisti per le Coop di consumatori, si è sottoposta a questa certificazione per rendere trasparente il proprio impegno sul piano del rispetto dei diritti umani e dei lavoratori.
Parlare di responsabilità sociale di Coop Italia, all'interno dell'azienda, può sembrare scontato, ma sono 220 i fornitori diretti e alcune migliaia quelli indiretti, i fornitori dei fornitori, che in qualche modo vengono in contatto con Coop Italia e che verranno coinvolti, seppure gradatamente, nel processo di responsabilità sociale.
I fornitori di Coop Italia operano all'interno di una rete internazionale e i processi di produzione si snodano nel mercato mondiale, spesso intessendo rapporti commerciali con i paesi del Terzo Mondo. Il codice di responsabilità sociale aiuta Coop Italia a sviluppare uno "stile commerciale", che sia economicamente valido e allo stesso tempo socialmente responsabile. Lo sforzo è quello di migliorare la qualità della vita dei lavoratori, specialmente delle categorie più deboli, e assicurare che sempre più fornitori aderiscano alle condizioni previste dal codice.
La partecipazione al programma e la risposta positiva a tutte le condizioni diventeranno progressivamente obbligatorie per i fornitori dei prodotti a marchio Coop e Prodotti con Amore. Ma Coop si propone di privilegiare i rapporti commerciali con quei fornitori che scelgono di partecipare al programma di responsabilità sociale, anche per tutti gli altri prodotti in vendita. L'obiettivo infatti è quello di stimolare un processo a catena di adeguamento da parte di fornitori e sub-fornitori che ne influenzi il comportamento, ne accresca la qualità etica e sociale e contribuisca a diffondere un atteggiamento corretto.
Coop Italia è convinta che fra i propri compiti non ci sia solo quello di fornire ai soci i prodotti e i servizi più convenienti, salubri e sicuri, ma che ci debba essere anche l'impegno di rispondere ai bisogni di correttezza, di solidarietà e di mutualità che nascono tra i cittadini per migliorare la coscienza etica e sociale. Non è solo negli ultimi tempi che l'attenzione pubblica è stata richiamata sulle condizioni di lavoro in alcuni settori della produzione, che vedono bambini costretti al lavoro per molte ore al giorno, che discriminano le donne piuttosto che gli uomini: ogni rapporto di mercato può invece essere ispirato a principi di trasparenza, equità ed efficienza.
E' in questo senso che diventa importante e possibile promuovere un mercato che difenda il potere d'acquisto dei cittadini, la loro salute, il loro diritto a compiere scelte di consumo consapevoli e coerenti con la propria visione della vita. E l'attenzione va rivolta specialmente alle produzioni e alle situazioni più a rischio, che si trovano spesso nei paesi del Terzo Mondo ma non solo, come la cronaca anche italiana ha dimostrato.