Proseguono le iniziative di crowdfunding in collaborazione con Eppela, le associazioni e le sezioni soci
Laureata in scienze della comunicazione con una tesi su "Il cuore si scioglie", è giornalista professionista.
Si è occupata di organizzazione di eventi e ha collaborato con alcuni uffici stampa. Ha scritto articoli per l'Unità.
Collabora con un'agenzia di comunicazione e ha scritto per la rivista "aut&aut" su tematiche relative all'innovazione nella Pubblica amministrazione.
È appassionata di lettura, cinema, calcio.
Progetto “Voglio fare il sarto” - Prato
Traguardo raggiunto per i primi cinque progetti di crowdfunding solidale promossi dalla Fondazione Il Cuore si scioglie, in collaborazione con le sezioni soci Coop e alcune associazioni del territorio! Ma la solidarietà non si ferma, anzi rilancia: cinque nuovi progetti #PensaticonilCuore sono on line dal 13 marzo fino al 21 aprile, data entro la quale sarà possibile sostenerli su Eppela, la principale piattaforma italiana di crowdfunding.
“L’Orto Torto… dove si coltivano speranze!”
È “salute”, è “un girotondo che fa bene al mondo”, è l’“orto di casa tua”. È
tutto questo e molto altro l’Orto Torto, nelle parole dei ragazzi che
partecipano all’attività agricola sul terreno in località Carresi, a quattro
chilometri da Figline Valdarno dove li coordina Giulia Santi, responsabile
dell'orto. La maggior parte di loro viene dalla Casa famiglia Caritas
"Casa di Maria e di Elisabetta" della Parrocchia di S.Maria al Giglio
di Montevarchi, gestita da Don Mauro Frasi. «Questa
esperienza è iniziata sette anni fa –spiega Lucia Merlini, coordinatrice del
progetto – e l’Orto Torto è diventato il luogo dove si coltivano speranze!».
L’orto è gestito dal braccio operativo della Caritas diocesana di Fiesole, l’Associazione di volontariato “Solidarietà e accoglienza” che promuove l’agricoltura sociale come mezzo per favorire l’integrazione sociale e lavorativa di persone con disturbi psichiatrici e in situazioni di grave svantaggio sociale, come spiega Lucia Merlini: «Ci sono anche persone con storie di marginalità grave, segnate dalla perdita del lavoro, delle relazioni familiari e amicali. In questi anni abbiamo accolto persone con dipendenza da alcool, droghe o gioco d’azzardo patologico e persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Approdano qui dai circuiti Caritas o su segnalazione dei servizi socio-sanitari del territorio. I fondi raccolti attraverso il crowdfunding solidale consentiranno di portare avanti questa esperienza e l'attività agricola, ma anche di far conoscere meglio l’Orto sul territorio. Il lavoro restituisce dignità e quello agricolo, in particolare, consente di riacquistare autonomia e fiducia nelle proprie capacità». Insieme agli ortaggi, insomma, fioriscono e crescono anche le persone. È così che, all’Orto Torto, “si raddrizzano vite”.
“Voglio fare il sarto!”
Arrivano dal Mali, dal Gambia e dal Benin i quattro ospitidei CAS
(Centri di Accoglienza Straordinaria) di Prato e Firenze protagonisti del
progetto “Voglio fare il sarto!”, corso di moda, taglio e cucito avviato
dall’associazione Mondincontro, in collaborazione con l’azienda Waxmore, che
mette a disposizione il proprio laboratorio, i macchinari e i docenti. Il
crowdfunding solidale sosterrà il percorso formativo dei ragazzi che, con un
corso di sei mesi in lingua italiana, potranno acquisire un metodo di lavoro spendibile
nei propri Paesi di origine. Il progetto mira all’inclusione e all’integrazione
dei ragazzi temporaneamente residenti in Italia, in attesa della risposta alla
domanda di asilo politico o umanitario. «Non si tratta soltanto
di imparare a cucire – sottolinea Maria Cristina Manca, vicepresidente
Associazione Mondicontro e responsabile Waxmore – ma di uscire dal limbo
dell’attesa e costruire un progetto di vita che dia senso alle sofferenze e ai
pericoli che questi giovani hanno corso nei loro paesi e nel lungo viaggio
fatto per arrivare fin qui. È un corso-progetto, un’esperienza di condivisione
in cui i ragazzi conosceranno come funziona la moda, che cos’è un brand, la
storia del costume e dell’abbigliamento, l’uso del colore». Come spiega
la responsabile, gli allievi del corso parteciperanno anche a una serie di iniziative
sul territorio: «Il percorso sarà arricchito grazie alla
collaborazione con il Museo del Tessuto di Prato e con il Liceo artistico
“Umberto Brunelleschi” di Montemurlo: i quattro allievi del training passeranno
qualche settimana nel Liceo e gli alunni di quest’ultimo verranno qui nel
laboratorio. Fondamentale anche il contributo della sezione soci Coop di Prato con
la quale stiamo organizzando alcuni eventi dedicati al mondo della moda». Molto più,
insomma, di un semplice corso di cucito.
Gli altri progetti Le altre proposte in rete vedono protagoniste le associazioni “Artemisia”
(Firenze) impegnata sul tema della violenza sulle donne, “La Fonte” (Borgo San
Lorenzo) che promuove opportunità lavorative per la riabilitazione e
l’autonomia di persone in situazioni di emarginazione e “Team Deri” (Cascina)
che si propone di realizzare i sogni dei malati di SLA.
“Pensati con il cuore”: i nuovi progetti di raccolta fondi on line della Fondazione per il 2017