Le biciclette da lavoro, il volume di Luca Giannelli su un mondo scomparso, realizzato con l’archivio storico di Marco Paoletti
Laureata in Lettere all'Ateneo fiorentino, ha lavorato per molti anni come giornalista in emittenti televisive e radio locali, realizzando programmi di costume e società. Ha collaborato inoltre con La Nazione per la cronaca di Firenze e gli spettacoli.
Dal 1998 scrive articoli per l'Informatore. Si occupa anche di uffici stampa per la promozione di eventi a Firenze e in Toscana.
Ha pubblicato il libro 'Ardengo Soffici critico d'arte'.
Dal 2009 al 2015, sempre come collaborazione esterna, è stata coordinatrice redazionale dell'Informatore.
Se la ruota è stata una delle invenzioni che ha rivoluzionato la storia dell’uomo, le due ruote non sono state da meno: sono anch’esse entrate a far parte della società in modo importante.
Dai velocipedi primordiali che apparvero in Francia intorno alla metà dell’‘800 (la primogenitura risalirebbe in realtà al genio di Leonardo da Vinci), a quelle modernissime ultratecnologiche di oggi, le biciclette sopravvivono indenni, anzi sempre più attuali, diventando la bandiera dei mezzi di trasporto ecologici, non inquinanti, a basso costo, ideali per alleggerire il traffico automobilistico.
Fra queste, ci sono anche le bici da lavoro, che circolavano a Firenze tra la fine dell’‘800 e i primi decenni del ‘900, quelle degli artigiani che le utilizzavano: l’arrotino, il calzolaio, il barbiere.
Queste straordinarie bici che rievocano un mondo, oggi scomparso, e insieme struggenti ricordi, sono l’oggetto di un libro di Luca Giannelli, Le botteghe fiorentine su due ruote, realizzato con l’aiuto di Marco Paoletti.
Quest’ultimo, contagiato dal
padre in questa passione, si è messo a collezionare le biciclette dei mestieri,
compiendo una ricerca in tutti i mercatini d’Italia, riuscendo a recuperarne
molte.
Dalla collaborazione fra Giannelli e Paoletti è nato un libro, con belle foto storiche, in cui si illustra il valore e la particolarità di queste biciclette, 28 per la precisione, che allora erano molto più che un mezzo, potremmo definirle una sorta di bottega ambulante, in tempi in cui i mezzi di spostamento erano scarsi e spesso erano gli esercenti a recarsi nei paesi, nelle strade di campagna o di città ad offrire la propria arte, il proprio lavoro o prodotti.
«Questi mezzi, scrive Paoletti, costituivano una sorta di cerniera fra le attività fisse e ambulanti, contribuendo alla vita quotidiana, a uno sbarcare “il lunario” tipico di un’economia parca ma diffusa inserendosi a pieno diritto in quel grande crogiolo (…), quel grande affresco di vita vissuta che era la Firenze popolare di una volta».
Ogni artigiano adattava il
mezzo alle proprie esigenze, dotandolo di tutte le attrezzature necessarie; «si
trattava di mezzi in continuo “divenire”, afferma il collezionista,
progressivamente modificati e adattati secondo l’evoluzione stessa dei mestieri
e degli attrezzi».
E proprio grazie a questo libro, possiamo rivivere (grazie anche alle spiegazioni diffuse che vengono fornite da Giannelli per ciascuna attrezzatura) quelle attività ambulanti di un tempo: sfogliando le pagine, appare la bici dell’arrotino con la mola e il lucidacoltelli, quella del barbiere con un contenitore per l’acqua, il panchetto per il cliente fissato sulla ruota posteriore, lo specchio, forbici e rasoio.
E poi ancora quella del
bottaro, figura oggi quasi sconosciuta, colui che costruiva e riparava le botti
e contenitori di legno in genere, quella del birraio e del postino, e tante altre
anche legate allo svago, come quelle del burattinaio e del cantastorie con
tanto di fisarmonica, pianola e grammofono.
Ovvero le storiche protagoniste di attività lavorative diffuse in un particolare periodo storico, che caratterizzarono un’epoca e una città.
Luca Giannelli, Le botteghe fiorentine su due ruote, Archivio storico di Marco Paoletti, ed. Scramasax, 2012, negli scaffali di Toscana da leggere, euro10,20
Foto di L. Paoletti
Cresce il popolo dei ciclisti. E con loro anche i negozi dove acquistare, noleggiare, riparare le biciclette
Una rara collezione di biciclette da lavoro, in un garage a Cerbaia (Firenze)